giovedì, marzo 30, 2006

A PASSO DI GAMBERO

Continuano, naturalmente, a divampare dibattiti elettorali e dichiarazioni propagandistiche in attesa che il 9 aprile si porti via tutto: promesse e speranze.
Ormai le due coalizioni sembrano congreghe di sagrestia: a ciò che dice l’ala moderata risponde in contrasto l’ala sociale, ad una testa riformista si oppone una coda cattolica.
È incredibile però come queste diversità prospettino una situazione di stabilità e come anche la posizione dell’Unione più che del cambiamento incarni le forme della continuità politica del centro destra.
La distanza tra i politici del centro sinistra e la fetta della popolazione che rappresentano è abissale e le grandi anomalie all’interno della coalizione servono a spiegare che è incolmabile.
I problemi attuali dell’Italia sembrano non riguardare la povera gente ma sempre le imprese.
Lavoro precario, taglio le tasse alle piccole imprese.
Insomma il lavoro non importa per i lavoratori come la scuola non per gli studenti né per professori o la sanità per i malati.
Prima di decidere il proprio voto diventa necessario capire cosa si vuole davvero, senza prepararsi a criticare poi. Un nemico visibile è sempre meglio di uno camaleontico. E può essere combattuto.
La Francia ci sta spiegando come si fa.

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Porko komunista!

30 marzo, 2006 08:35  
Anonymous Anonimo said...

Meno 6. E il giorno delle elezioni si avvicina, per me, inesorabilmente...
Il tempo stringe e con esso l’urgenza di prendere una decisione: ne parlo con il mio compagno, navigo nei siti e nei blog politici, leggo il giornale, consulto rapidamente familiari e cari amici… L’alternativa è la solita. Si ripropone oramai da anni identica a sé stessa: mi turo il naso e voto per questo centro-sinistra che si allontana sempre di più dalle mie convinzioni o non ci vado proprio e dico chiaro e tondo che è altro ciò che voglio? Faccio un passo indietro rispetto al 2001, quando non “desistetti” al maggioritario in favore dell’Ulivo, o faccio un passo avanti in direzione di un’astensione da me mai praticata?
Ho il mal di pancia da mesi al pensiero di cosa farò il 9 aprile. Ma corro anche il rischio che il mal di pancia me lo carico per i prossimi 5 anni…. E me lo carico se ci vado o non ci vado? E me lo carico, sto cazzo di mal di pancia, se vince Berlusconi o se vince Prodi? La faccenda si complica….

03 aprile, 2006 19:02  

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