mercoledì, aprile 06, 2005

NESSUN EROE X NESSUN POPOLO

Fortunato è quel popolo che non ha bisogno di eroi!!
Se poi moltissimi individui che condividono un medesimo territorio non si sentono neanche popolo, allora gli eroi non esistono, in quanto non li rappresentano.
In questi ultimi due anni, nuovi eroi si stanno affacciando sul panorama europeo, nuovi sia per l’attualità dei fatti, sia per la novità nel concetto che essi esprimono.
La guerra in Iraq, restituisce all’italia cadaveri che velocemente, coperti da una bandiera, sono liquidati come eroi della pace o della democrazia: i carabinieri, prima, un agente segreto oggi.
(Baldoni o Sgrena non sono indicati come eroi).
Solo quanti hanno a che fare con la forza occupatrice sono degni di memoria di stato.
La guerra cui assistiamo e che è condannata, neanche unilateralmente, pare, e la stragi stanno completamente annebbiando le atrocità e la bestialità della guerra stessa.
Questo intervento militare non appartiene a Giuliana Sgrena come neanche a tanti altri uomini e giornalisti nel mondo; il nostro desiderio è la fine di ogni conflitto e questa nostra bramosia è evidenziata attraverso le parole e i gesti, costantemente condannati o accusati di fiancheggiamento. Il coraggio ha portato sul luogo dell’ingiustizia molti uomini, altri lottano come profeti in patria.
Il nostro urlo pacifico mostra e denuncia la distruzione dei servizi (come ospedali, scuole o mercati), nel suo appello, Giuliana Sgrena ha infatti chiesto di mostrare le foto delle vittime, figlie di un fuoco incrociato disumano. Poi, la Croce Rossa, le organizzazioni non governative o i servizi segreti normalizzano la condizione causata dalla guerra, ricostruiscono su macerie che non avrebbero dovuto esserci.
Nicola Calipari è morto durante un’operazione di ricostruzione. La guerra ingiusta ha portato Giuliana in un luogo torturato, criminali per contrattare con altri criminali hanno rubato alla chiarezza una portavoce.
L’agente ha riportato le cose nell’ordine precedente e nella condizione più giusta ed è morto durante questa operazione.
Non credo sia un eroe, credo sia una morte che non ha alcun senso né potrà averne, anche perché se il governo italiano in compagnia di altri potentissimi non avessero dato via alla guerra, nessuno avrebbe cercato di difendere le vittime.
Lo ha ucciso infatti il fuoco amico, che non è però quello statunitense, ma quello italiano stesso.