venerdì, novembre 02, 2007

ROMANIA MON AMOUR

La risposta dello Stato al delitto di Roma commesso da un cittadino rumeno non si è fatta attendere e soprattutto non è stata in contrasto con la linea di condotta di questo governo in fatto di sicurezza.
Arresti, espulsioni, neo sceriffi....

da REPUBBLICA del 2, novembre (le parole evidenziate sono acura della redazione del blog)


Giovanna Reggiani è morta, partono le espulsioni. Gli elenchi dei rumeni indesiderabili sono già stati compilati nelle questure di Roma, Milano, Napoli, Torino, Firenze. Pronti per essere firmati dai prefetti che da ieri, quando il presidente Napolitano ha firmato il decreto (che oggi sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale), hanno acquisito il potere di espellere "per motivi di pubblica sicurezza" i cittadini comunitari che "hanno compromesso la tutela della dignità umana o dei diritti fondamentali della persona o l'incolumità pubblica". In una parola, come recita il decreto varato dal governo dopo l'aggressione alla Reggiani, si tratta di quanti hanno rotto le regole "dell'ordinaria convivenza".


Al Viminale, dopo una giornata di contatti tra il ministro dell'Interno Amato e il capo della polizia Manganelli, sulle cifre preferiscono essere cauti. Confermano la rapidità delle procedure e ipotizzano che, "nel giro di alcuni mesi, saranno allontanate alcune migliaia di cittadini comunitari". Ma già a Roma, i primi calcoli fatti da polizia e carabinieri sulla base degli arresti di rumeni per reati di grave, media e piccola entità, fanno ipotizzare che le espulsioni potrebbero toccare quota cinquemila. Basti pensare che la sola Benemerita, nei primi nove mesi del 2007, ne ha arrestati 4.700.

Decreto legge alla mano, si può ben capire come il numero degli espulsi possa lievitare. Le misure colpiscono non solo chi ha precedenti penali e chi è già sotto inchiesta per aver commesso reati in Italia, ma anche chi, pur incensurato, viene valutato dalle forze di polizia come "pericoloso" per la sicurezza pubblica. La procedura d'espulsione non è automatica: se il cittadino comunitario è già sotto indagine sarà necessario chiedere l'autorizzazione del magistrato. Se ha commesso reati gravi o molto gravi, come nel caso dell'assassino della Reggiani, il processo andrà avanti in Italia e qui il condannato sconterà la pena. Per reati minori il giudice può dare il via libera all'espulsione. Per i "pericolosi" e per chi non è incensurato ci vorrà la convalida del giudice di pace. In pratica, valgono le regole usate per gli extracomunitari.

Come sempre questo governo non perde occasione di dimostrare che, effettivamente, lavora in assoluta sintonia con il precedente con una sola differenza, questi hanno la silenziosa complicità di milioni di elettori....