mercoledì, novembre 14, 2007

TUTTO QUESTO COSA C'ENTRA CON IL ROCK 'N' ROLL?




LA POLIZIA SPARA E UCCIDE









L'INFORMAZIONE ASSECONDA LE VOLONTA' DEL POTERE SPOSTANDO L'ATTENZIONE





I POLITICI NON PERDONO L'OCCASIONE DI MOSTRARSI AUTORITARI CON I DEBOLI

MENTRE TUTTI SI ACCORGONO CHE NON C'E' NIENTE DA FARE.....

giovedì, novembre 08, 2007

Quella che segue è una breve novella a puntate.
Ogni suggerimento è gradito e sarà caro.
Angelo

UNA STORIA COME UN'ALTRA (novella)

Che per Cappuccetto Rosso il bosco ed il buio rappresentassero il male era cosa nota.
Chi non la conosce la storia della bambina e del lupo cattivo. Cioè, nel bosco il lupo non è cattivo, anzi si dimostra amichevole e coscienzioso indicando la strada da seguire. Ora che ricordava era piuttosto in casa della nonna che si era consumato lo scellerato pasto. In un luogo sicuro e più ospitale anche della propria casa, appunto per la nonna comprensiva oltremodo.....

Perché pensasse di questa fiaba, lui non lo immaginava. Quale paura avrebbe potuto avere? Era un uomo formato e robusto, un gigante diceva sua madre.
Poi, seppure umile, aveva un lavoretto con cui pagare la casa ed aiutare i suoi. Niente di che: lavoro a nero in una città popolosa ma tranquilla. Cioè ognuno pensava ai fatti propri senza curarsi degli altri e lui discretamente lavorava nel cantiere edile di un tipo bassino ma con modi duri, da dittatore.
Ma pagava. Sempre, puntuale e preciso.
Prendeva di tasca una mazzetta di banconote e senza vedere chi avesse di fronte pagava. Dimostrando che pagava tutti allo stesso modo.
Ma dimostrando anche che non parlava con nessuno dei suoi operai, come se nessuno riuscisse a capire la sua lingua.

Quale male allora avrebbe potuto soffrire?
Quale colpa pagare?
Casa, lavoro quasi onesto.
Quel quasi era imposto perché il suo capo quando arrivava la polizia mostrava carte e documenti, poi sorrideva e se li tirava dietro nel suo ufficio.
Quando usciva con i militari era tutto un sorridersi e darsi pacche sulle spalle e l'inter ed il napoli.
Così tutti immaginavano che il lavoro era onesto perché non rubavano ne facevano male, ma quasi perché il padrone doveva tirarsi dietro gli ispettori e sorridere.

Una donna non l'aveva ma la desiderava.
Voleva una moglie, dei figli. Ma era brutto.
Per fortuna non era un problema. A Lecco c'erano le puttane.
Cioè non è che a Milano, dove lavorava, non ce ne fossero ma non voleva che lo vedessero andare a puttane.
Non voleva essere visto mai.

sabato, novembre 03, 2007

ROMANIA MON AMOUR 2

Terribile la notizia che ho appreso dalla rassegna stampa, questa mattina.
RAID punitivi da parte di vili incappucciati contro quattro persone, quattro uomini, quattro esseri umani.
Non stranieri nè immigrati, ma esseri umani.
Dal pulpito parlamentare composto da deputati e senatori razzisti e fascisti è partito un ordine (le opinioni di Fini e Berlusconi ed il decreto/folgore sicurezza di questo Governo) che immediatamente è stato eseguito.
NESSUNA SORPRESA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

venerdì, novembre 02, 2007

ROMANIA MON AMOUR

La risposta dello Stato al delitto di Roma commesso da un cittadino rumeno non si è fatta attendere e soprattutto non è stata in contrasto con la linea di condotta di questo governo in fatto di sicurezza.
Arresti, espulsioni, neo sceriffi....

da REPUBBLICA del 2, novembre (le parole evidenziate sono acura della redazione del blog)


Giovanna Reggiani è morta, partono le espulsioni. Gli elenchi dei rumeni indesiderabili sono già stati compilati nelle questure di Roma, Milano, Napoli, Torino, Firenze. Pronti per essere firmati dai prefetti che da ieri, quando il presidente Napolitano ha firmato il decreto (che oggi sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale), hanno acquisito il potere di espellere "per motivi di pubblica sicurezza" i cittadini comunitari che "hanno compromesso la tutela della dignità umana o dei diritti fondamentali della persona o l'incolumità pubblica". In una parola, come recita il decreto varato dal governo dopo l'aggressione alla Reggiani, si tratta di quanti hanno rotto le regole "dell'ordinaria convivenza".


Al Viminale, dopo una giornata di contatti tra il ministro dell'Interno Amato e il capo della polizia Manganelli, sulle cifre preferiscono essere cauti. Confermano la rapidità delle procedure e ipotizzano che, "nel giro di alcuni mesi, saranno allontanate alcune migliaia di cittadini comunitari". Ma già a Roma, i primi calcoli fatti da polizia e carabinieri sulla base degli arresti di rumeni per reati di grave, media e piccola entità, fanno ipotizzare che le espulsioni potrebbero toccare quota cinquemila. Basti pensare che la sola Benemerita, nei primi nove mesi del 2007, ne ha arrestati 4.700.

Decreto legge alla mano, si può ben capire come il numero degli espulsi possa lievitare. Le misure colpiscono non solo chi ha precedenti penali e chi è già sotto inchiesta per aver commesso reati in Italia, ma anche chi, pur incensurato, viene valutato dalle forze di polizia come "pericoloso" per la sicurezza pubblica. La procedura d'espulsione non è automatica: se il cittadino comunitario è già sotto indagine sarà necessario chiedere l'autorizzazione del magistrato. Se ha commesso reati gravi o molto gravi, come nel caso dell'assassino della Reggiani, il processo andrà avanti in Italia e qui il condannato sconterà la pena. Per reati minori il giudice può dare il via libera all'espulsione. Per i "pericolosi" e per chi non è incensurato ci vorrà la convalida del giudice di pace. In pratica, valgono le regole usate per gli extracomunitari.

Come sempre questo governo non perde occasione di dimostrare che, effettivamente, lavora in assoluta sintonia con il precedente con una sola differenza, questi hanno la silenziosa complicità di milioni di elettori....